Vi farò diventare pescatori di uomini
III Domenica del Tempo Ordinario (AnnoB)
Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò.
Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
Commento a cura di Emanuele Mameli
Per le strade della Galilea, tra le rive del lago, nella quotidianità di una vita scandita dal lavoro, l’invito alla conversione risuona attraverso la voce e il volto di Gesù e assume il suono di un lieto annuncio da accogliere. «Il regno è vicino»: Gesù proclama che l’ora tanto attesa della salvezza non è un evento futuro ma è scoccata con lui, è nelle sue parole e nella sua azione. Per questo l’annuncio di Gesù ha un tono di gioia ed insieme d’urgenza, in quanto è la rivelazione in Cristo di un nuovo tempo di Dio.
Il Regno di Dio è cioè la manifestazione dell’amore di Dio per l’uomo: un amore inaspettato, al di là delle attese; è l’annuncio della misericordia per tutti!
Il tempo è quello giusto e il Regno di Dio è vicino, comincia ad essere una realtà concreta, un dono offerto: da quel fazzoletto di terra, per ogni uomo e ogni tempo.
Non è un annuncio destinato a rimanere lì, inascoltato, forse indesiderato. È un annuncio che scuote i cuori, che coinvolge in tutto e per tutto la vita di chi lo accoglie.
È successo così per Simone e Andrea intenti, nella barca di tutti i giorni, ad affidare ad una rete gettata in mare tutte le loro speranze.
Attendevano da una pesca abbondante, con un pizzico di apprensione, la conferma di essere dei bravi pescatori.
In questa quotidiana scena di vita, l’incontro con Gesù. Il racconto del Vangelo non ci riporta grandi e lunghi dialoghi tra Gesù e questi pescatori. Gesù che passa e vede, fa breccia nei loro cuori con quell’invito così strano e nuovo: «Venite dietro di me: vi farò pescatori di uomini».
Scatta la fiducia, si accende in loro la possibilità di spendere la vita in un mare più grande: lasciarsi coinvolgere con Gesù nella pesca della salvezza dell’uomo.
Gesù passa e vede: vede anche chi, come Giacomo e Giovanni, è intento a riparare la rete. C’è in loro il desiderio di ricominciare dopo che qualcosa si è rotto ed è andato storto.
È il paziente e faticoso lavoro di che ci tocca fare quando la nostra fragilità, la debolezza, lo scoraggiamento ci impediscono di reggere al peso della vita; quando qualcosa dentro di noi e attorno a noi si rompe.
Gesù passa lì e vede, e comunque chiama.
Passa anche per noi, ogni giorno. Vede anche noi, ogni giorno: intenti a fare i conti con reti da gettare e reti da riparare, con speranze da coltivare e problemi da affrontare, con progetti da realizzare e storie, relazioni, affetti da ricucire.
Proprio perché la venuta del Regno rivela un volto sorprendente di Dio e dell’uomo, chi lo accoglie avverte l’urgenza di un radicale cambiamento, di un capovolgimento della propria mentalità e del proprio agire: una conversione, appunto.
La chiamata dei primi apostoli ci racconta, parò, di un cambiamento non parziale e non ancora completo: in tante altre pagine del Vangelo ritroveremo questi stessi apostoli invitati da Gesù a nuovi cambiamenti di prospettiva, ad una conversione sempre in divenire.
In ogni caso, quello dei pescatori di Galilea è un vero e proprio passaggio, senza calcolarne le conseguenze, dall’egoismo all’amore, dalla difesa di sé al dono di sé. «Lasciate le reti lo seguirono».
Gesù passa, ci vede, ci chiama: ha da proporci ogni giorno una possibilità nuova: quella di vivere la nostra vita segnati profondamente dalla sua amicizia; l’annuncio lieto e carico di amicizia di una Parola con la lettera maiuscola che ci può aiutare a guardare diversamente la nostra vita e quella che gira attorno a noi.
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