Verso un nuovo modello di sviluppo: è ora di agire
L’Esortazione «Laudate Deum» al centro di un incontro delle Acli e dell’Istituto Iares
Spinta alla conversione: è il momento di agire.
L’Esortazione Apostolica «Laudate Deum» di papa Francesco è stata al centro di un incontro nel Centro Servizi per il Volontariato a Cagliari.
L’iniziativa voluta dalle Acli e dall’Istituto Iares ha visto tra i relatori l’Arcivescovo Baturi, che nel suo intervento ha posto l’accento sul senso del documento.
«Se vogliamo interessarci dell’uomo – ha detto – dobbiamo interessarci dell’ambiente. Ugualmente, chi si vuole interessare a migranti e poveri non può non interessarsi alla questione climatica; lo abbiamo visto col Marocco, già prima del terremoto erano anni che le precipitazioni erano scarse e questo probabilmente vorrà dire ulteriori movimenti di persone».
L’Arcivescovo ha poi citato il paragrafo 25 del documento: «“Non possiamo nemmeno dire che la natura sia una mera “cornice” in cui sviluppare la nostra vita e i nostri progetti, perché «siamo inclusi in essa, siamo parte di essa e ne siamo compenetrati», [18] così che il mondo non si contempla dal di fuori ma dal di dentro”».
«Dobbiamo occuparci dell’ambiente – ha evidenziato l’Arcivescovo – perché questo non è un elemento estetico: la natura è un elemento della creazione che viene presentata fin dalla genesi. Il Papa fa propri alcuni dati scientifici – interessante che il Pontefice parla chiaramente della Conferenza delle Parti (COP) prossima ventura di Dubai – e dice che la crisi della natura dipende dall’uomo; l’idea che va diffondendosi è che l’uomo potrà risolvere questo problema sviluppando ancora il suo potere ma il Santo Padre dice di no, dobbiamo tutti ripensare il potere umano, al suo significato e ai suoi limiti».
Monsignor Baturi ha poi posto l’accento sulla parte finale del documento. «Un ultimo punto interessante è la conclusione del concetto di “sguardo contemplativo”; se pensiamo a un bambino, a lui giova sia ciò che è utile sia ciò che è bello. La spinta alla conversione dunque, capire che è il momento di agire, non deve venire dalla paura ma deve venire dalla bellezza, dalla bellezza del creato».
A seguire l’intervento di Valter Piscedda, componente della Commissione ambiente del Consiglio regionale, per il quale «è chiaro il richiamo ad agire del Papa, ad agire oggi… per questo occorre assumerci responsabilità anche per il futuro, come singoli e come comunità».
Gianluca Cocco dirigente dell’Assessorato regionale dell’ambiente, ha ricordato che la Sardegna sta lavorando in un’ottica generale di mitigazione (evitare il più possibile che ci siano emissioni di anidride carbonica) e adattamento (capire cosa è il cambiamento climatico e agire di conseguenza).
Carlo Torchiani, ex meteorologo presso l’Aeronautica militare e membro del comitato scientifico di Legambiente ha detto senza mezzi termini che siamo «in una situazione drammatica, a settembre 2023 avevamo già un grado e mezzo di aumento della temperatura e abbiamo una serie di fenomeni meteorologici estremi».
Infine Vania Statzu, economista dell’ambiente e ricercatrice Acli-Iares, ha sottolineato come vari studi abbiano mostrato che le aziende sostenibili lavorano meglio e gli stessi dipendenti lavorano meglio.
Insomma è urgente intervenire prima che sia troppo tardi.
R. C.
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