Tacciano le armi e si aprano spiragli di pace

Il 27 ottobre alle 18 incontro interreligioso nell’Aula Magna del Seminario

(Foto SIR/Marco Calvarese)

Tacciano le armi e si aprano spiragli di pace.

Domani è giorno di digiuno e preghiera per la pace.

Francesco l’ha indetto per implorare la fine dei conflitti, specie quelli in Terra Santa e in Ucraina.

Il Santo Padre esorta ad unirsi «nel modo che riterranno opportuno le sorelle e i fratelli delle varie confessioni cristiane e gli appartenenti alle altre religioni e quanti hanno a cuore la causa della pace nel mondo».

«Penso sempre alla grave situazione in Palestina e in Israele» – ha detto Francesco, al termine dell’udienza generale di mercoledì in piazza San Pietro, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana.

«Incoraggio il rilascio degli ostaggi e l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza», il suo appello.

«Continuo a pregare per chi soffre e a sperare in percorsi di pace in Medio Oriente, nella martoriata Ucraina e nelle altre regioni ferite dalla guerra». «Ricordo a tutti voi – l’invito del Papa – che vivremo una giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza».

Per l’occasione la Chiesa di Cagliari promuove un incontro di preghiera ecumenico e interreligioso per domani alle 18, nell’Aula magna del Seminario arcivescovile.

Tacciano le armi e si aprano spiragli di pace.

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