Settimana sociale. Ecco il tema: «Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale» Stabilite anche metodologia e finalità dell'evento nazionale che si terrà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017
È stato reso noto oggi, attraverso il comunicato finale del Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana svoltosi a Roma dal 26 al 28 settembre, il tema della 48a Settimana sociale dei cattolici italiani che si terrà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre 2017: «Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale».
Come evidenziato nell’introduzione del Comunicato, nei giorni scorsi i Vescovi si sono confrontati, innanzitutto, sulle dinamiche che interessano il mondo del lavoro, dando voce alle tante persone che faticano a causa della mancanza di un’occupazione o della sua precarietà. Con sguardo ad un tempo preoccupato e propositivo, è stato messo a fuoco il tema della prossima Settimana sociale, la metodologia e la finalità che devono animarla, nonché l’itinerario di preparazione a tale appuntamento.
Il testo integrale del paragrafo del comunicato finale dedicato alla presentazione del tema
Lavoro, la via della progettualità
La scelta del tema della 48ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Cagliari, 26 – 29 ottobre 2017) si è rivelata per i membri del Consiglio Permanente l’occasione per un partecipato confronto in merito alla situazione del Paese. Già la prolusione del Card. Bagnasco, nel “dare voce a chi non ha voce o ne ha troppo poca”, ne aveva tratteggiato il volto: la fatica di tanti a mantenere la propria famiglia, l’aumento della distanza fra ricchi e poveri, l’impoverimento del ceto medio, il disagio – se non la disperazione – legato alla disoccupazione e, più in generale, all’incertezza, la sfiducia e la rassegnazione di molti giovani rispetto a un futuro dal quale si sentono esclusi, mentre per vivere sono costretti a rimanere aggrappati a genitori e nonni.
Su questo sfondo, i Vescovi hanno sottolineato l’importanza di maturare una piena consapevolezza dei cambiamenti radicali che attraversano il mondo del lavoro: conoscerne le dinamiche appare decisivo per evitare il rischio di fermarsi ad analisi datate o, al più, alla drammatica realtà di quanti ne pagano le conseguenze. Nell’esperienza dei Pastori, la Chiesa – impegnata a ridurre una certa lontananza dal mondo del lavoro – sul territorio rimane un interlocutore credibile nella sua capacità di attivare una rete solidale tra i diversi soggetti. Anche nelle realtà più piccole, infatti, essa costituisce un riferimento a tutela e promozione di tutti.
Carichi di tale responsabilità, i membri del Consiglio Permanente hanno rimarcato come la prossima Settimana Sociale non possa né pensarsi né rivolversi secondo le logiche della convegnistica, ma debba puntare ad essere un’esperienza ecclesiale che apre alla progettualità: dalla denuncia di ciò che non va nel mercato della domanda e dell’offerta – e che dice la necessità di un’etica dell’impresa – al racconto dell’esperienza e del senso del lavoro; dal rilancio di pratiche rivelatesi feconde all’individuazione di proposte per la creazione di lavoro nel Paese.
In questa luce si colgono anche le ragioni che hanno portato a individuare il tema di fondo dell’appuntamento di Cagliari: “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”. Il cammino di preparazione – curato dal Comitato Organizzatore – vede, in particolare, la partecipazione al Festival della Dottrina Sociale a Verona (24-27 novembre 2016) e al Convegno promosso dai Presidenti delle cinque Regioni ecclesiastiche del Sud a Napoli (gennaio/febbraio 2017); un Seminario nazionale della Pastorale Sociale del Lavoro a Firenze (23 – 25 febbraio 2017) e alcune iniziative messe in campo da Retinopera a Roma (aprile – maggio 2017).
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