Ri-formare la Chiesa nell’unità
Il 31 ottobre di 500 anni fa, il monaco agostiniano Lutero appendeva le sue 95 tesi alla porta della cattedrale di Wittemberg. Convenzionalmente questa data segna l’inizio della Riforma.
Lo scopo di Lutero non era quello di dividere ulteriormente la comunità cristiana ─ che aveva già conosciuto lo scisma d’Oriente ─ ma di riformarla, rinnovandola secondo il Vangelo. L’esito però fu devastante: lotte, molteplici divisioni, persino guerre e massacri. Cinquecento anni dopo dobbiamo ritornare sui nostri passi e guardare a quell’evento con occhi diversi: «Mentre siamo profondamente grati per i doni spirituali e teologici ricevuti attraverso la Riforma ─ hanno scritto congiuntamente papa Francesco e il reverendo Junge, presidente della Federazione Luterana mondiale ─ confessiamo e deploriamo davanti a Cristo il fatto che luterani e cattolici hanno ferito l’unità visibile della Chiesa».
La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno è stata preparata dalle comunità della Germania, luogo in cui la Riforma ha avuto inizio.
Il tema scelto, «L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione», si ispira al brano di 2Cor 5, 14-20.
Questo permette di focalizzare la riflessione su due punti principali. Il primo è la celebrazione dell’amore e della grazia di Dio: nel brano, Paolo insiste sul fatto che «Cristo è morto per tutti e questo viene da Dio». Emerge così il tema della «giustificazione per sola grazia», che costituisce il cardine della Riforma.
Il secondo punto di riflessione ha un carattere penitenziale: si chiede perdono per lo scandalo della divisione e, in modo particolare, per le conseguenze negative che la Riforma ha avuto a causa del peccato degli uomini. Paolo, nello stesso brano, afferma: «Se talvolta abbiamo considerato così Cristo, da un punto di vista puramente umano, ora non lo valutiamo più in questo modo. Perché quando uno è unito a Cristo, è una creatura nuova: le cose vecchie sono passate; tutto è diventato nuovo».
La preghiera ci aiuta a vedere ogni cosa ─ comprese le divergenze teologiche e le differenze tra le chiese ─ non più «da un punto di vista umano».
Tutti i cristiani, in quanto uniti a Cristo con il battesimo, sono creature nuove e per questo chiamati a testimoniare la novità di vita insegnata dal vangelo. Nel mondo essi sono «ambasciatori inviati da Cristo» a seminare pace e riconciliazione: «Lasciatevi riconciliare con Dio». In questo modo si ri-forma continuamente la Chiesa: accogliendo la riconciliazione operata da Dio in Cristo. La comunità cristiana acquista una nuova forma vivendo e testimoniando l’amore ricevuto da Dio.
Michelangelo Buonarroti, con lo sguardo dell’artista, vedeva già nella pietra che gli stava davanti l’immagine del capolavoro che doveva realizzare. Il suo compito di artista ─ affermava ─ era solo quello di toglier via ciò che ancora ricopriva l’immagine. Così i cristiani: in ascolto dello Spirito, sono chiamati a eliminare tutte le incrostazioni storiche che ancora deturpano il volto della Sposa di Cristo, cancellando secoli di divisioni e lotte. Emergerà così il capolavoro che Dio ha realizzato nella comunità cristiana. Egli ha voluto la Chiesa una. Questa è la vera Ri-forma della Chiesa.
Mario Farci – Presidente Diocesano Commissione Ecumenismo
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