Quindicimila persone bussano alla Caritas diocesana Presentati in Comune i dati del Dossier 2019
Presentato il Dossier della Caritas diocesana 2019, «Tutela del creato e della pace, tra l’urgenza dell’educare e del lavoro», nella sala consiliare del Comune di Cagliari.
I dati, spiegati dal responsabile del Centro Studi della Caritas, Francesco Manca, si inseriscono in un contesto difficile, che negli ultimi anni ha visto la povertà relativa quasi raddoppiata (dal 10% del 2010 si è passati all’attuale 19%).
Un aumento registrato nonostante gli sforzi delle amministrazioni e del volontariato, come sottolineato dal sindaco Paolo Truzzu, che ha posto l’accento sull’importanza del perseguire la formula della «co-progettazione», già attivata da Caritas e amministrazione comunale, possibile soluzione per riflettere su come usare al meglio le risorse.
L’importanza della co-progettazione è stata ricordata anche dal direttore della Caritas don Marco Lai, nella volontà di lavorare in rete con le istituzioni, terzo settore e mondo ecclesiale.
Circa 15 mila, considerando anche la rete più ampia, le persone che hanno utilizzato gli oltre 50 servizi della Caritas diocesana.
Gli ascolti, una delle principali attività, sono stati 18.723, 408 in carcere.
A quest’ultimo settore, si rivolge una delle attenzioni particolari che ha visto, di recente, l’inaugurazione di una casa di accoglienza per detenuti in permesso.
Ancora 90 mila i pasti forniti ai bisognosi, 1.638 gli interventi effettuati dallo Studio medico polispecialistico, 300 quelli effettuati dalla Fondazione anti-usura Sant’Ignazio da Laconi, a cui si aggiunge l’attività dell’impresa sociale «Lavoro insieme»; oltre 2.000 giovani che hanno partecipato alle iniziative formative.
Le persone che si rivolgono alla Caritas sono soprattutto italiane (74%): la gran parte degli italiani dispone di un alloggio, mentre tra gli extracomunitari moltissimi, soprattutto i giovani, non hanno una dimora.
La maggioranza ha la licenza media, ma oltre il 15 % ha un titolo di studio superiore e il 2,4 % è laureato.
La maggior parte degli utenti sono disoccupati (73,2%) ma il 15 % dispone di un reddito o da occupato (8,4%) o da pensionato (5,4%) o da lavoro in nero (0,6%).
I problemi principali riguardano situazioni di povertà, di mancanza di lavoro, di immigrazione, di condizioni abitative, di istruzione, di sanità. Gli interventi effettuati dalla Caritas attengono all’erogazioni di beni e servizi materiali, all’attività di ascolto, alle consulenze, all’orientamento, ai sussidi economici.
Un impegno, quello portato avanti dall’organismo pastorale della carità, non solo assistenziale, ma anche educativo, come sottolineato dall’arcivescovo monsignor Arrigo Miglio, che ha evidenziato il compito della Caritas di educare l’intera comunità a capire le cause della povertà, per cercare di trovare risposte. L’Arcivescovo ha aggiunto che i temi trattati nel Dossier sono tra loro interconnessi perché il tema creato si intreccia strettamente a quello della pace e del lavoro.
Ancora, il valore aggiunto del volontariato per aiutare l’economia che, senza gratuità non cresce (il riferimento è all’Enciclica «Caritas in veritate»).
Presenti anche il presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco, che ha ricordato quanto l’istituzione comunale sia vicina al lavoro svolto dalla Caritas accanto agli «invisibili», impegno che essa intende perseguire nel futuro, e il prefetto Bruno Corda che ha messo in evidenza la capacità della Caritas di individuare il disagio sociale anche là dove esso è meno manifesto, e il supporto dato dalla stessa Caritas sul tema dell’immigrazione.
Prima della conclusione il Vicario generale, monsignor Franco Puddu, ha ricordato l’appuntamento del 31 dicembre con la Marcia della pace nazionale che partirà da piazza san Michele per arrivare a Bonaria, dove verrà celebrata la Messa.
Maria Chiara Cugusi
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