Come prepararsi alle prossime elezioni regionali La riflessione dell'arcivescovo Arrigo Miglio
Come prepararsi? Sì, perché oggi più che mai è necessario prepararsi ad un appuntamento elettorale così importante come le prossime elezioni regionali.
In un passato che si allontana sempre di più gli schieramenti politici e partitici erano ben definiti e ciascuno sapeva entro quale area si muoveva.
Era più semplice, ma anche meno responsabilizzante. Per certi aspetti la situazione attuale può essere una bella opportunità per sentirsi più responsabili e per sentire il dovere di operare un serio discernimento. Ed allora occorre prepararsi.
I giorni che ci separano dalle regionali sono come una «novena», particolare fin che si vuole ma non meno utile della preparazione che viviamo per altre occasioni come ad esempio le feste.
Abbiamo bisogno di prepararci anzitutto con la preghiera, comunitaria e personale.
Da credenti sappiamo bene che un discernimento serio ha bisogno sempre della luce dello Spirito Santo, tanto più quando si tratta di contribuire a prendere decisioni che toccano la vita di tutti.
Preghiamo per noi e per tutta la comunità civile, perché nessuno si lasci prendere dallo scetticismo che porta a stare a guardare, scansando ogni responsabilità.
Poi, dopo le elezioni, pregheremo per gli eletti, come si è sempre fatto nella tradizione della Chiesa pregando per coloro che hanno responsabilità civili di governo e di amministrazione.
In secondo luogo abbiamo bisogno di mettere a fuoco le motivazioni che ci impediscono di stare alla finestra.
Ne troviamo anzitutto alcune fondamentali nella Prima Lettera di Pietro (capitoli 2-3) e ne abbiamo una ampia presentazioni nel magistero sociale della Chiesa, in tutti i Papi del XX secolo fino al capitolo 4 dell’«Evangelii Gaudium» di papa Francesco.
È il discorso della «Carità Sociale», che ci chiede di essere corresponsabili del bene comune.
E’ l’impegno per non lasciar andare alla deriva una democrazia che il nostro Paese ha conquistato a caro prezzo ed è condizione fondamentale per la salvaguardia della dignità della persona, di ogni persona.
In terzo luogo c’è bisogno di informarsi, sulle persone, sui loro gruppi e sui loro programmi.
Competenza e onestà sono indispensabili, e per questo un po’ di memoria è sempre utile, per ricordarsi delle esperienze vissute dai candidati, di precedenti esperienze amministrative e, perché no, di promesse rimaste tali e mai realizzate.
Ad esempio nella scorsa campagna elettorale il Forum delle famiglie aveva chiesto ai canditati un impegno per le politiche familiari. In consiglio giacevano diverse proposte che nel 2016 alcuni consiglieri hanno cercato di uniformare con la prospettiva di accorpare tutto in unico provvedimento, firmato da tutti gli schieramenti politici.
La proposta è rimasta in attesa di arrivare in aula. Eppure il tema famiglia non è un tema secondario o di parte, se è vero che la crisi demografica sta compromettendo seriamente il futuro della regione.
Così per altri temi, di cui si è parlato lo scorso 12 gennaio in santa Restituta con i candidati presidenti interpellati da alcuni giovani: dalla formazione professionale alla scuola (paritaria compresa) ad altri problemi di cui si parla da troppo tempo, senza vedere passi concreti.
Sappiamo bene che nessuno ha la ricetta magica, ma se avremo persone capaci di ascoltare, di ascoltarsi tra di loro e di ascoltare le diverse voci della società civile, insieme si potrà lavorare per il bene di tutti, guardando al futuro e in particolare ai giovani.
Arrigo Miglio – Vescovo di Cagliari
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