Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore

VI Domenica di Pasqua (Anno A)

Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.

Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.

Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama.

Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». 

(Gv 14, 15-21)

Da questo numero sarà suor Rita Lai, docente alla Facoltà teologica, a commentare il Vangelo.

Grazie a don Roberto Ghiani per il servizio reso in queste settimane.

Commento a cura di Rita Lai

Dopo il discorso rassicurante, ascoltato nella scorsa V Domenica, sulla casa del Padre e sulle dimore che essa contiene, nonché sulla comunione profonda tra il Padre e il Figlio, oggi la pericope evangelica continua la catechesi di Gesù ai suoi discepoli.

Al primo posto, come «conditio sine qua non», pone l’amore. 

Il comandamento nuovo, che è stato come una sorta di testamento ai suoi, spunta di nuovo qui; senza di esso, il discepolo non può osservare le Parole del Padre, non può cioè essere un vero discepolo.

Qui però il centro del messaggio di questo Vangelo sembra essere il posto e la funzione del Paraclito: infatti subito il discorso di Gesù si sofferma sulla promessa del Paraclito, definito «un altro», con chiara allusione al fatto che il primo Consolatore era Gesù stesso.

Ma poi con la dipartita di Gesù da questo mondo, il suo posto sarebbe stato preso dallo Spirito: Costui è lo Spirito della verità, quella che i discepoli stanno cercando in tutti i modi, travolti, nel contesto pre-pasquale, dalla prospettiva che il Maestro li lasci.

Ma nel contesto post-pasquale, il nostro, in cui leggiamo tali discorsi, il Paraclìto sta davvero per venire e si avvereranno tutte le promesse del Signore: egli rimarrà per sempre con noi. I

l Consolatore aiuterà i discepoli, ancora immersi in grande confusione, a cogliere la verità: è questo il loro nuovo cammino.

Gesù vuole rassicurare i suoi, che stanno attraversando tutte le fasi possibili che una fede può conoscere: in tre anni non sono riusciti a capire chi fosse veramente Gesù, hanno attraversato la tragedia della Passione dalla quale sono tutti fuggiti, tranne il discepolo amato, hanno conosciuto la paura di fare la stessa fine del Maestro, si sono chiusi nel Cenacolo e poi, tra dubbi e mancanza di fede, hanno ritrovato il Signore risorto che più volte si è manifestato loro, si è fatto riconoscere, ha mangiato e bevuto con loro. 

Ora però parla di andar via di nuovo e fa discorsi apparentemente misteriosi.

I discepoli devono entrare in un altro mondo, un mondo in cui Gesù non sarà più con loro.

E lui ancora, in modo veramente sconvolgente, li rassicura: non li lascerà orfani, darà loro lo Spirito e lui stesso tornerà. 

I discepoli hanno due grandi possibilità: l’osservanza della Parola e la promessa dello Spirito.

E anche la sicurezza della presenza e del ritorno del Signore stesso. 

Sapranno comprendere che tutta la loro vita è lì, in queste due vie?

Certo comprenderanno che il Signore Vivente in eterno, il Signore presente per sempre nel seno del Padre, ha vissuto tutto il suo mistero pasquale soltanto in nome di quella solidarietà con l’uomo, radice dell’Incarnazione, che ora chiede loro: l’amore. 

Un amore che si vive, non si predica, che passa per le vie più strette e sa trasformare la morte in vita. Amore e obbedienza sono legati a doppio filo e anche questo è un monito al discepolo.

Ai discepoli di ogni tempo è chiaro il percorso: come i Dodici, anche essi non capiscono, devono quindi passare per la via stretta dell’Incarnazione, comprendere che tipo di amore ha guidato e orientato il Signore nella comunione obbediente al Padre e divenire anch’essi capaci di comprenderlo e viverlo.

Li aiuterà il secondo Paraclito, inviato per prolungare la presenza di Gesù nel tempo della sua assenza reale dai suoi.

Percorso difficile, quello proposto al discepolo, ma ricco di spunti e di promesse, che finisce per educarlo e proporgli un vero programma di vita…se lui vorrà percorrerlo. 

Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore.

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