La Passione di Cristo in scena sulla scalinata di Bonaria L'annuale appuntamento è previsto per sabato 24 marzo

passione di CristoLa Passione di Cristo nella Sacra rappresentazione sul colle di Bonaria giunge sabato 24 marzo alla 14ma edizione. Si rinnova puntale l’appuntamento con la rappresentazione dal vivo della parola del Vangelo partendo dal tradimento di Giuda, passando per l’Ultima cena, il processo davanti ai sacerdoti a Erode e Pilato, l’incoronazione di spine, la Via Crucis con la crocifissione, la morte, la deposizione e la sepoltura di Gesù.

L’evento è organizzato, come ogni anno, dall’ordine Mercedario, da Radio Bonaria e da un gruppo di giovani e adulti dell’oratorio mercedario, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Sardegna e del Comune di Cagliari. La rappresentazione vede la partecipazione di circa 90 attori dilettanti impegnati in un mese di prove, per la messa in scena, sul piazzale del sagrato antistante la Basilica, delle ultime ore della vita di Gesù, sotto la guida del regista Pietro Silvestri.

Quest’anno, in concomitanza con il Giubileo mercedario, per gli 800 anni della fondazione dell’Ordine, sono stati inseriti momenti di meditazione per richiamare i principi ispiratori dei  Mercedari, e quindi dell’opera iniziata sotto la protezione della Madonna della Mercede nel lontano 1218 da San Pietro Nolasco, fortemente legato a Cristo Redentore.

Le meditazioni sono proposte dagli interpreti che, indossando le vesti candide di frati e suore mercedarie, si intersecano nelle scene per riproporre una visione contemporanea della Passione di Gesù. La macchina organizzativa è in moto da tempo per questo appuntamento.

Gli attori recitano su delle parti pre-registrate, in modo che il pubblico presente possa ascoltare i dialoghi in campo aperto. Tuttavia per chi recita  è necessario imparare a memoria le parti cercando la massima sincronizzazione con l’audio.

Lo sforzo non è solo degli attori ma anche di coloro che dietro le quinte organizzano le scene, le luci, i vestiti, trucco e parrucco e non ultima la sicurezza che, mai come quest’anno, a seguito dei recenti fatti terroristici, ha avuto un innalzamento del livello tale da portare la rappresentazione sul sagrato invece che sulle scalinate, location storica della Passione.

A seguito del cambio di postazione, gli spettatori si trovano completamente immersi nella scena, essendo seduti nei gradini sopra il piazzale della Basilica: possono così prendere  parte alla rappresentazione stessa, in una sorta di commistione tra storia passata e realtà odierna.

Un modo per rivitalizzare il messaggio salvifico di Gesù e l’impegno portato avanti dall’ordine Mercedario per la liberazione dei cristiani ridotti in schiavitù, percorso ancora attuale per ricondurre l’uomo a Dio, liberandolo dalle moderne schiavitù come povertà, l’affannosa ricerca del benessere materiale, la dipendenza dalla droga o dall’alcool, il gioco d’azzardo, la prostituzione.

 Roberto Leinardi

RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright Il Portico