Maschile e femminile: un dono e una risorsa per l’educazione in famiglia Il convegno alla facoltà teologica
Sabato scorso nell’aula magna della Pontificia facoltà teologica della Sardegna, che ha patrocinato l’evento, si è svolto il convegno dal titolo «Maschile e Femminile: un dono e una risorsa per l’educazione in famiglia». Questo incontro ha visto una significativa partecipazione, oltre al vescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, presenti anche operatori della pastorale, professionisti del settore e studenti. La giornata è stata promossa dal Consultorio familiare diocesano, in collaborazione con la Pastorale familiare diocesana.
Il professor Tonino Cantelmi, psichiatra e docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’università Lumsa di Roma, che collabora con l’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, è stato invitato come esperto.
L’incontro è stato preceduto dai saluti del preside, padre Francesco Maceri, mentre la dottoressa Maddalena Mauri Valentino, presidente del Consultorio Familiare, ha moderato gli interventi e ha presentato il docente. La relazione è stata interattiva e multimediale: sono stati proposti numerosi video scelti ad hoc per evidenziare i differenti aspetti della tematica: video pubblicitari, cabaret, film, progetti educativi. La tesi che ha portato avanti il relatore ha chiarito alcune ambiguità del linguaggio, mettendo dei paletti per distinguere il concetto di ruolo, di identità di genere e dell’orientamento sessuale. Lo studioso ha ribadito come il maschile e femminile costruiscono il mondo in modo diverso e per questo non vanno «polverizzati» o ridotti a rigidi stereotipi ma compresi alla luce della reciprocità.
La sua tesi è lontana dal moralismo e orientata a un «percorso verso la felicità», nell’ottica di quanto evidenziato da papa Francesco nella «Amoris Laetitia». Il docente ha proposto un’analisi degli stereotipi, con l’interesse non tanto di difenderli ma con l’obiettivo di scoprire se dietro a essi c’è qualcosa da salvaguardare. La «teoria del gender» elimina la differenza maschile-femminile: per questo l’autore evidenzia come sia portatrice di una fluidità di genere, attraverso un’ideologia che fa presa nell’attuale epoca «tecnoliquida», contagiando l’educazione (standard per l’educazione sessuale in Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità). Cantelmi ha preferito evitare un’analisi del decadente per «indicare strade di felicità».
La presidente del Consultorio ha infine concluso i lavori auspicando di costruire una rete per collaborare e diffondere itinerari di felicità come il progetto educativo «Pioneer».
Per il professor Cantelmi è necessario proporre dei percorsi per una pastorale della differenza sessuale, come si evidenzia nel cosiddetto progetto «Pioneer», presentato nel libro «Nati per essere liberi. Famiglia e scuola: educazione sessuale no-gender theory».
Tesi che viene confermata anche dal Papa quando sostiene che «il maschile e il femminile non sono qualcosa di rigido» e che, se «la rigidità diventa una esagerazione del maschile o del femminile», può non educare «i bambini e i giovani alla reciprocità», così come è scritto nell’«Amoris laetitia» al numero 286.
Affermazione che si ricollega ancora alla tesi esposta nel libro del relatore.
Luisa Mura
© Copyright Il Portico