L’organo di Sant’Antonio ritorna agli antichi fasti

Lo strumento musicale sottoposto a importanti lavori di restauro

Nuova vita per l’organo «Agati-Tronci»nella chiesa di Sant’Antonio Abate, in via Manno a Cagliari.

Iniziate nel 2018 si sono concluse nei giorni scorsi le operazioni di restauro dello strumento costruito nel 1887.

Inutilizzato da oltre mezzo secolo lo strumento è tornato nell’antica chiesa cagliaritana, un tempo cappella del primo ospedale cittadino. 

Un restauro fortemente voluto dall’Arciconfraternita della Santissima Vergine d’Itria che dal 1881 opera nell’antica chiesa di Sant’Antonio Abate. 

L’organo venne utilizzato per decenni nel corso delle celebrazioni liturgiche ma a partire dal secondo dopoguerra l’interesse per lo strumento iniziò a scemare. 

Nel 1971 venne sottoposto a un intervento di restauro ma successivamente la mancanza di regolare manutenzione lo ha portato ad essere del tutto inutilizzabile.

Entro l’estate verranno terminate le operazioni di rimontaggio  e saranno quindi effettuate quelle di accordatura e intonazione, per il termine delle quali sarà necessario attendere l’autunno. 

Solo allora lo splendido manufatto ottocentesco ritornerà agli antichi splendori, offrendo anche la possibilità di eseguire concerti e appuntamenti musicali, capaci di mettere in luce le splendide sonorità che uno strumento così prezioso riesce a dare.

Per riportare a nuova vita l’organo sono stati spesi 130mila euro, finanziati con fondi dell’Arciconfraternita con proventi propri e con quelli provenienti da fondi Cei, dalle offerte e dalle donazioni dal «Rotary Club Cagliari Est» negli anni 2016 e 2017.

Un concorso di donazioni per arrivare a un risultato molto importante anche in chiave culturale.

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