L’impegno educativo: una priorità per tutti

L’Arcivescovo ha incontrato in Seminario i responsabili delle scuole paritarie

Un primo incontro per avviare un cammino comune nel campo dell’educazione.

I rappresentanti delle scuole paritarie della Diocesi si sono ritrovati nell’Aula magna del Seminario per il primo di un ciclo di appuntamenti che dall’Ufficio di pastorale scolastica ha programmato nel mese di marzo. 

Religiose, laiche, insegnanti e dirigenti, insieme anche ad alcune famiglie, hanno ascoltato le sollecitazioni dell’Arcivescovo sul tema educativo, al centro del cammino che la Diocesi sta portando avanti in questo Anno pastorale. 

Gloria Scalas, docente di religione nella scuola pubblica, ha partecipato all’incontro di lunedì sera «che – dice – è stato corroborante: pur operando in un contesto diverso  sento che la centralità del tema educativo riguarda tutte le scuole senza distinzione. Abbiamo il compito di dare risposte alle esigenze dei bambini e dei ragazzi, dobbiamo farlo insieme alle famiglie». 

Per poter meglio realizzare il proprio lavoro, secondo Gloria «occorre essere preparati dal punto di vista cristiano, umano e professionale, per essere sempre testimoni fedeli. In un certo senso, mi sento “inviata” ad essere nella scuola questo tipo di insegnante. Non insegno in una scuola cattolica ma sono cattolica e questo, in alcuni contesti, deve fare la differenza». 

Per la professoressa Scalas la presenza delle scuole paritarie è essenziale per quelle famiglie che chiedono un supporto educativo con determinate caratteristiche.

«Per questo – ha evidenziato – è importante la costituzione di una rete capace di coinvolgere tutti i soggetti che hanno a cuore l’impegno educativo».

La presenza delle scuole paritarie in Sardegna è datato: se ne parla un secolo fa, con due Arcivescovi cagliaritani, che ne avevano chiesto l’istituzione, sia come tema del Concilio plenario sardo.

Ma anche i papi Benedetto XVI e Francesco si sono espressi in questo senso.

«Poco prima del Covid – ha detto monsignor Baturi – Francesco lanciò l’idea di un patto educativo globale e diceva così in un discorso molto bello “il modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta richiede un dialogo, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo». 

L’educazione è una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo e la storia.

Francesca, giovane mamma, non era presente in veste di educatrice o insegnante nelle scuole paritarie cattoliche, ma di madre di una bambina per la quale, insieme al marito, ha scelto una scuola cattolica.

«Oggi  – dice la giovane mamma – si parla del perché si sceglie o si dovrebbe scegliere una scuola cattolica. Noi l’abbiamo fatto perché volevamo ardentemente che nostra figlia seguisse un cammino nel quale, accanto all’istruzione, ci fosse anche la trasmissione di quei valori che per noi sono importati e che vorremo far germogliare anche in lei». 

«Questo incontro – sottolinea – ha messo in mostra la forza delle scuole cattoliche e quindi del cammino diocesano incentrato sull’educazione, perché come ricorda papa Francesco: “Educare è sempre un atto di speranza, una questione di amore e di responsabilità”».

«Le scuole cattoliche rispondono da 25 anni a queste necessità, anzi sarebbe per me, cresciuta e istruita nelle paritarie delle Mercedarie, è auspicabile che ci sia una crescita e più capillarità nel territorio diocesano, in modo da creare quel villaggio, d’istruzione, che serve per far crescere un bambino».

Roberto Comparetti

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