Le radici si intrecciano e generano reciprocità

Ce lo ridiciamo, perché aiuta a visualizzare il percorso: dovremmo imparare dalle piante. Sono l’85% della biomassa, gli animali appena lo 0,3%. Noi umani, una manciata dei viventi, dominiamo tutto e sfruttiamo molto. Il segreto delle piante? Gli alberi non vivono da individui isolati: boschi e foreste sono in realtà enormi comunità connesse. Lo sono attraverso gli apparati radicali che si intrecciano sottoterra, scambiandosi nutrienti, acqua e informazioni. Reti estese che basano la loro possibilità di sopravvivere più sulla cooperazione che sulla competizione.

Ebbene, da oggi ci sono due radici dell’informazione cattolica in Italia che s’intrecciano in maniera ancora più forte: Il Portico-Kalaritana, settimanale della diocesi di Cagliari, e Avvenire cresceranno insieme. Una collaborazione avviata da tempo fra i giornalisti delle due testate e destinata ad ampliarsi anche ad altri media, a partire da Radio Kalaritana. Un primo ringraziamento va pertanto a don Giulio Madeddu, direttore Ufficio comunicazioni sociali e presidente del Cda della fondazione “Kalaritana media”, a Maria Luisa Secchi, vice direttrice dell’Ufficio comunicazioni sociali e direttrice della radio diocesana, e a Roberto Comparetti, direttore del Il Portico e responsabile del nuovo dorso di Avvenire. Viviamo in un’epoca caratterizzata da poderosi processi trasformativi. Cambiamenti strutturali accelerati in cui la nostra stessa sopravvivenza dipende da dinamiche e scelte globali per noi sfuggenti. Tali decisioni remote hanno però bisogno di essere innestate su comportamenti locali. La dialettica è cioè tra flussi e luoghi. Il continuo ampliamento delle edizioni locali di Avvenire, che coprono l’Italia da Nord a Sud per raccontare fatti, storie, testimonianze, notizie ecclesiali e culturali legate al territorio, confermano la volontà del nostro quotidiano di essere sempre più vicino alle diocesi e alle comunità locali. E di ricevere da queste un contributo significativo in termini di conoscenza e radicamento sul territorio. Ciò che anche l’ultima Settimana Sociale di Trieste ha consegnato alla società italiana, alle comunità locali, alla politica, è esattamente la necessità e la sapienza del fare rete fra “piante” per crescere meglio insieme. In questi anni il lavoro condiviso tra redazioni diocesane e redazione del quotidiano ha dato vita a un autentico laboratorio dell’ascolto, in piena sintonia con il cammino sinodale intrapreso dalla Chiesa italiana e delle Chiese di tutto il mondo, seguendo la via indicata da papa Francesco.

L’osmosi tra nazionale e locale, resa possibile dal lavoro coordinato tra diocesi e Avvenire, ha portato a un fruttuoso scambio di informazioni, punti di vista e risorse. Una reciprocità fatta di ascolto autentico e franco, che ha permesso a tutti di imparare qualcosa in più ogni settimana, ogni giorno nel lavoro condiviso, per dare voce ai territori di tutta Italia.

Avvenire, del resto, è oggi uno strumento di formazione oltre che di informazione, un laboratorio di idee, proposte e dialogo con i lettori che incontra in modi anche diretti, attraverso incontri e convegni. La tecnologia ha cambiato sia il rapporto dei giornali con il proprio pubblico sia la psicologia dei lettori. In molti, infatti, non accettano più di essere terminali passivi, ma cercano un rapporto bidirezionale. Che ha bisogno di trovare innesto proprio nei “luoghi” dove le persone vivono. Costruire un’esperienza integrata è una sfida che Avvenire porta avanti ogni giorno, con l’idea di continuare a essere un quotidiano nazionale di prossimità: grazie a Il Portico-Kalaritana, il nostro ecosistema oggi è più ricco.

Marco Girardo
Direttore di Avvenire

Kalaritana – Avvenire di domenica 8 settembre 2024

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