In Quaresima risuona l’appello alla conversione
Il Messaggio dell’Arcivescovo in occasione del Tempo quaresimale
«Mi rivolgo a voi, carissimi fratelli e sorelle in Cristo, con l’invito a vivere la Quaresima come tempo propizio per il rinnovamento e la riconciliazione (cf. 2Cor 5,20-6,2), nella certezza che “tutta la vita terrena è simbolicamente rappresentata da questi quaranta giorni”. (Sant’Agostino, Discorso 205,1)».
Entriamo nel periodo quaresimale mentre si accavallano gravi crisi.
La pandemia ha aggravato problemi sociali e gravi disuguaglianze che continuano a segnare il mondo.
La guerra in Ucraina, con le sue drammatiche conseguenze umane, politiche ed economiche, ci avvicina pericolosamente a scenari ancor più drammatici.
Nella società italiana e sarda aumenta la povertà economica, educativa, intergenerazionale.
Il terremoto in Turchia e Siria colpisce popolazioni già segnate dalla povertà e da conflitti decennali, che sembrano dimenticati.
Cosa fare?
Qual è la nostra prima e decisiva responsabilità?
La realtà tutta domanda un riscatto, un cambiamento profondo il cui punto generativo, come una sorgente d’acqua pura, è il nostro cuore, la conversione della nostra persona.
«Or dunque – oracolo del Signore -, ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male» (Gl 2,12-13).
Il dolore, l’incertezza, la consapevolezza dei nostri limiti fanno risuonare l’appello alla conversione, a ripensare i nostri stili di vita, le nostre priorità e relazioni, il nostro essere comunità e il senso della nostra stessa esistenza.
La realtà che viviamo domanda la conversione del cuore perché il tempo di prova sia vissuto come un tempo di scelta.
È, questo, «il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri» (Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia presieduto dal Santo Padre Francesco, 27 marzo 2020).
Ripeto quanto San Giovanni Paolo II scrisse, con profezia, all’inizio di questo Terzo Millennio: «Non ci seduce certo la prospettiva ingenua che, di fronte alle grandi sfide del nostro tempo, possa esserci una formula magica. No, non una formula ci salverà, ma una Persona, e la certezza che essa ci infonde: Io sono con voi!» (Lett. ap. «Novo Millennio Ineunte», n. 29).
Il tempo di Quaresima fa risuonare l’appello alla conversione, cioè a riconoscere la presenza del Signore tra noi, a seguirlo con sempre più radicale e appassionato amore.
«Il cammino ascetico quaresimale e, similmente, quello sinodale, hanno entrambi come meta una trasfigurazione, personale ed ecclesiale. Una trasformazione che, in ambedue i casi, trova il suo modello in quella di Gesù e si opera per la grazia del suo mistero pasquale» (Messaggio del Santo Padre Francesco per la Quaresima 2023).
Lasciamoci, allora, attrarre e trasfigurare dalla sua sempre nuova bellezza, lasciamo che parli al nostro cuore.
La novità della nostra fede è custodita dall’esigenza di una conversione di cui avverte un acuto bisogno solo chi ha familiarità con la voce del proprio cuore.
L’invito alla conversione al Signore è tutt’uno con quello a rientrare nel «segreto» che vede il Padre (cf. Mt 6,1-6.16-18).
Insegna infatti Sant’Agostino: «Rientrate nel vostro cuore! Dove volete andare lontani da voi? Andando lontano vi perderete. Perché vi mettete su strade deserte? Rientrate dal vostro vagabondaggio che vi ha portato fuori strada; ritornate al Signore. Egli è pronto. Prima rientra nel tuo cuore, tu che sei diventato estraneo a te stesso, a forza di vagabondare fuori: non conosci te stesso, e cerchi colui che ti ha creato! Torna, torna al cuore» (Commento al Vangelo di Giovanni 18,10).
Tornare al Signore è tornare al proprio cuore e così saper parlare al cuore di ogni uomo e donna, sapendo far compagnia alla ricerca di un amore che dura per sempre, alla domanda sul senso della vita, al bisogno di salute e di salvezza.
Torniamo al Signore, torniamo al nostro cuore!
Buona Quaresima a tutti.
Giuseppe Baturi – Arcivescovo di Cagliari
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