Grato a Dio per il dono del ministero sacerdotale
Per il diacono Antonio Micciché sabato l’ordinazione nella basilica di Sant’Elena
Grato a Dio per il dono del ministero sacerdotale.
Un traguardo raggiunto ma anche un nuovo punto di partenza. Antonio Micciché legge su questi due piani l’ordinazione presbiterale di sabato nella basilica di Sant’Elena a Quartu.
«Il cammino è durato dieci anni – esordisce – segnato dalla bellezza. Sono entrato in Seminario il 14 ottobre 2013 e l’ordinazione sacerdotale è arrivata dopo 10 anni nella stessa data: non ho scelto io né la data di ingresso né quella di ordinazione, evidentemente Qualcuno ha deciso così. È un segno del Signore che mi ha chiamato al ministero sacerdotale».
L’ordinazione arriva dopo i mesi da diacono. Che tempo è stato quello trascorso nel servizio?
Sono stati mesi a dir poco stupenti, vissuti nel servizio al Signore, mettendomi a disposizione di tutti, cercando di accogliere le persone che incontravo con un sorriso, con una parola di conforto, in base alle necessità, a quelle persone che venivano in sacristia, quelle che incontro tutti i giorni per la strada o gli ammalati visitati nelle loro case. Ho cercato di vivere questi mesi di diaconato guardando a Cristo come esempio da seguire, sempre pronto al servizio in spirito di umiltà.
Un tempo di diaconia, di servizio?
Sì, vissuto con gioia, non eccessivamente lungo. Spesso ci si chiede quanto un diacono debba attendere per l’ordinazione sacerdotale ma questa non è stata una mia preoccupazione. Ho solo avuto come priorità l’amore alle persone che mi passavano accanto e che attendevano una parola, un consiglio, che mi confidavano le loro difficoltà e i loro problemi. Tutte persone che il Signore mi ha messo davanti e non frutto del caso: se io sono qui è perché Lui lo ha voluto farmi incontrare quelle persone dalle quali sento di aver ricevuto molto nel momento dell’incontro. Nella comunità di Sant’Elena ho trovato grande fede, mi sono sentito accolto come se fossi nel mio paese, (Uta n.d.r.), fossi di casa.
La particolarità di questa parrocchia è che, nonostante sia parte di una città con migliaia di abitanti, Sant’Elena mantiene solide radici nella fede: ho trovato tantissime persone con una fede matura e radicata, che manifestano in ogni occasione.
Una disponibilità nel servizio gratuito in parrocchia che mi ha lasciato piacevolmente sorpreso.
La vicinanza e il servizio da parte dei fedeli sono elementi che sostengono un sacerdote in formazione.
Direi proprio di sì: tutti quelli che ho incontrato qui sono stati esempi dai quali ho potuto imparare, ad iniziare dal parroco, don Alfredo Fadda, che mi ha mostrato cosa significa essere un uomo di Dio. È un esempio di preghiera, sempre con il rosario in mano, di impegno costante e di cultura del lavoro, sempre disponibile con gli altri. Ma in tanti hanno mostrato grande disponibilità e gioia del servizio in tutto ciò che viene realizzato nella parrocchia di Sant’Elena: gruppi e associazioni, insieme a tanti mostrano sempre una grande disponibilità. Sono testimonianze alle quali non puoi rimanere indifferenti.
Tutto questo mi ha sorpreso in maniera piacevole, perché qui ho trovato la fede che spesso cogli nei piccoli centri, più raramente nelle città, dove i ritmi sono molto frenetici.
Si tratta di persone semplici, che mi hanno dato consolazione e speranza per il sacerdozio al quale sono stato chiamato.
Roberto Comparetti
Grato a Dio per il dono del ministero sacerdotale.
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