Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse «Pace a voi» III Domenica di Pasqua (Anno B)
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus narravano agli Undici e a quelli che erano con loro ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Commento a cura di Rita Lai
Siamo al termine di un lungo cammino, i discepoli di Emmaus sono capaci di riconoscere il Signore: il pane spezzato e il cammino percorso sulla Parola, insieme, come due partiture di una stessa musica, sono alla base di un riconoscimento rinnovato. E di un’energia nuova che scalda il cuore e li spinge a tornare a quella Gerusalemme da cui erano scappati, per annunciare, anch’essi come le donne a cui non avevano creduto, l’evangelo della risurrezione.
Non possono non farlo: narrare ciò che era accaduto lungo la via, ossia il passaggio da un confuso senso di perdita ad un riconoscimento pieno, da una incertezza ad una certezza, da una delusione ad una speranza rinnovata. Ora i discepoli sono già apostoli. E il sentimento che li anima è la gioia: il loro intimo ardeva quando Gesù spiegava loro le Scritture ed essi ora vogliono far ardere il cuore di altri discepoli.
Questa è una costante dei racconti delle apparizioni: le esperienze vissute vanno subito condivise. Ma al loro racconto appassionato si aggiunge la presenza stessa del Risorto: in mezzo a loro, con lo stesso annuncio di quella pace che già aveva seminato nei cuori dei due.
Eppure essi non cessano di essere stupiti e spaventati: la loro logica umana suggerisce che hanno dinanzi un fantasma. Il cammino di fede è davvero arduo, spigoloso, erto: la fantasia e la paura dell’uomo prendono il sopravvento. Ma Gesù con dolcezza estrema, come faceva prima della Pasqua, spiega loro di essere proprio lui e mostra loro le mani e i piedi.
Al discepolo incerto e spaventato, come Tommaso, non resta che ripercorrere, guardando le mani e i piedi, le stazioni della Passione.
Ancora una volta: dalla croce non si scappa, la fede non si costruisce sui miti, ma su una realtà di condivisione, di solidarietà estrema con l’uomo da parte di Dio. Ma neanche questo basta: sarà quella porzione di pesce arrosto condivisa, secondo l’antica legge della ospitalità, che illuminerà gli occhi dei discepoli. Finalmente ci sono. Capiscono e credono. E la fede rinnovata è aiutata, come ad Emmaus, da un pasto consumato insieme e da una Parola spiegata che regala loro la qualifica di testimoni.
Ora essi sono testimoni, dopo aver aperto la mente alla comprensione delle Scritture. Come per gli altri, come per i discepoli di ogni tempo: tutti sperimentano lo scritto con gli eventi che vivono e possono così annunziare il Vangelo della vita e della speranza.
Partono dal «così sta scritto», vivono l’esperienza del Signore, la sua Morte e Risurrezione, alla luce della quale ri-leggono tutta la storia della salvezza, mentre mangiano con Lui il pane della alleanza, e poi partono a testimoniare e ad annunziare.
La via di Emmaus è la via di ogni discepolo, chiamato ad essere, a sua volta, apostolo e testimon
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