Francesco in Belgio e Lussemburgo: Un viaggio di pace, speranza e solidarietà nel cuore dell’Europa

Papa Francesco è pronto a intraprendere il suo 46° viaggio apostolico, che dal 26 al 29 settembre 2024 lo porterà per la prima volta in Belgio e Lussemburgo. Questo viaggio, particolarmente significativo per la storia dell’Europa, vede il Pontefice continuare il suo cammino di vicinanza ai popoli europei e alle istituzioni che ne regolano la vita politica e sociale. La visita rappresenta un’opportunità per ribadire alcuni dei temi centrali del pontificato di Francesco: pace, accoglienza, giustizia sociale, educazione e la lotta contro la secolarizzazione.

Il Papa è atteso in due Paesi che, pur essendo piccoli in termini geografici, rivestono un ruolo chiave nella politica europea. Il Lussemburgo è sede di importanti istituzioni europee, come la Corte di giustizia dell’Unione Europea, mentre il Belgio ospita le sedi principali dell’Unione Europea e della NATO. Il viaggio riflette l’interesse del Pontefice per il futuro del continente europeo, un tema che negli ultimi anni ha spesso occupato il suo pensiero e i suoi discorsi.

La visita in Lussemburgo: “Pour servir”

Il viaggio inizierà il 26 settembre in Lussemburgo, un paese con circa 672.000 abitanti, dei quali il 65% si dichiara cattolico. Il motto della tappa lussemburghese è “Pour servir”, un richiamo al modello di servizio cristiano che si ispira alle parole di Cristo: “non per essere servito, ma per servire”. Durante la sua permanenza, Francesco incontrerà il Granduca Henri e la Granduchessa Maria Teresa, oltre al Primo ministro Luc Frieden e altre personalità della società civile e del corpo diplomatico. Tuttavia, non sono previste celebrazioni religiose pubbliche.

Il Pontefice visiterà anche la cattedrale di Notre-Dame, simbolo della fede cattolica nel paese, e si prevede che possa inviare un messaggio alle istituzioni europee, ribadendo l’importanza della solidarietà tra le nazioni e del ruolo di guida del Lussemburgo nel promuovere la pace e la giustizia sociale.

La visita in Belgio: “En route, avec Espérance”

Il 27 settembre, Papa Francesco si sposterà in Belgio, dove il motto scelto è “En route, avec Espérance” (“In cammino con speranza”), un invito a seguire la strada di Gesù Cristo come fonte di speranza per il futuro. Tra le tappe principali ci saranno Bruxelles, Leuven e Louvain-la-Neuve, città di grande importanza culturale e religiosa.

Il momento centrale del viaggio sarà la partecipazione alle celebrazioni per il 600° anniversario della fondazione dell’Università Cattolica di Lovanio, un’istituzione che ha formato generazioni di intellettuali e che rappresenta il contributo del cristianesimo all’educazione e alla cultura europea. Inoltre, il Papa visiterà la Basilica del Sacro Cuore a Bruxelles, la quinta chiesa più grande del mondo, dove incontrerà vescovi, sacerdoti, religiosi e catechisti.

Durante la visita in Belgio, Francesco affronterà alcuni dei temi più delicati e urgenti per la Chiesa cattolica. Tra questi, la piaga degli abusi sessuali all’interno della Chiesa, un tema che ha scosso il Belgio negli ultimi anni, con casi come quello dell’ex vescovo di Bruges, Roger Vangheluwe, che ha recentemente perso lo stato clericale. È previsto un incontro discreto con alcune vittime di abusi, organizzato dalla Conferenza episcopale belga.

Un messaggio di pace e solidarietà

Uno dei temi centrali dei discorsi che il Papa terrà durante il viaggio sarà la pace. Francesco non ha mai smesso di sottolineare l’importanza di mantenere viva la memoria dei sacrifici fatti per la pacificazione dell’Europa, soprattutto in un momento in cui il continente è scosso dal conflitto in Ucraina. Il Papa ribadirà anche l’importanza di un’accoglienza solidale nei confronti dei migranti, tema particolarmente sentito in Belgio e Lussemburgo, Paesi che hanno visto un aumento della presenza di rifugiati negli ultimi anni.

La beatificazione di Anne de Jésus

Il viaggio si concluderà con una celebrazione eucaristica nello Stadio Re Baldovino di Bruxelles, dove Papa Francesco pronuncerà l’omelia per l’Angelus e beatificherà Anne de Jésus, una carmelitana discepola di Santa Teresa d’Avila. Anne de Jésus è conosciuta per aver fondato diversi conventi di Carmelitani Scalzi in Europa, contribuendo alla diffusione della spiritualità carmelitana.

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