Francesco ai vescovi: «Un Sinodo dal basso verso l’alto»
Il Pontefice ha aperto i lavori dell”Assemblea dei presuli
«Annunciare il Vangelo in un tempo di rinascita – Per avviare un cammino sinodale», è il tema dell’Assemblea dei Vescovi italiani, i cui lavori sono stati aperti da papa Francesco.
Il Pontefice, nel suo discorso, ha ricordato a tutta la Chiesa italiana, e non solo ai presuli, come occorra riprendere in mano quanto emerso al Convegno ecclesiale di Firenze e metterlo in pratica, visto che, a quanto pare, di quanto scaturito nel 2015 nulla o quasi sembra essere stato applicato.
Da qui l’invito e la sollecitazione del Papa a iniziare il cammino sinodale, tenendo conto delle conclusioni emerse al convegno fiorentino.
«Sono successe tante cose dal primo incontro – ha ricordato Francesco – che abbiamo avuto noi a San Pietro, fino ad oggi. E una delle cose che è successa è un atteggiamento che abbiamo tutti, succede anche nella Cei è l’amnesia: perdiamo la memoria di quello che abbiamo fatto e andiamo avanti».
«E una delle cose della quale abbiamo perso la memoria è l’incontro di Firenze, cinque anni fa. È stato un passo avanti, almeno nella formulazione, direi che il Sinodo deve svolgersi sotto luce di Firenze», definito da Francesco «un patrimonio vostro, che deve illuminare questo momento, dall’alto in basso».
E dal basso in alto il popolo di Dio: la più piccola parrocchia, la più piccola istituzione diocesana, che si incontra».
«La luce viene da Firenze, il Sinodo invece deve incominciare dal basso in alto – ha raccomandato il Papa – dalle piccole comunità, dalle piccole parrocchie. E questo ci chiederà pazienza, ci chiederà lavoro, ci chiederà di far parlare la gente. Che esca la saggezza del popolo di Dio».
Il Sinodo non è altro che fare esplicito quello che dice la “Lumen Gentium”: la totalità del popolo di Dio, tutto, dal Vescovo in giù è “infallibile in credendo”, non può sbagliare. C’è armonia in quella unità, ma si deve esplicitare quella fede».
«Io so – ha detto ancora Francesco ai Vescovi – che non è facile fare una cosa domestica in una casa che non è nostra, non è facile. Ma possiamo fare che diventi nostra con il nostro atteggiamento, la nostra preghiera, e così andare avanti in questa assemblea».
Prima dell’incontro a porte chiuse il Papa ha poi affrontato un tema delicato: quello della formazione dei seminaristi.
«C’è un pericolo molto grande – ha evidenziato Francesco ai Vescovi – sbagliare nella formazione e anche sbagliare nella potenza, nella missione dei seminaristi. Abbiamo visto con frequenza seminaristi che sembravano buoni, ma rigidi. E la rigidità non è del buono spirito. E poi ci siamo accorti che dietro le rigidità c’erano dei grossi problemi. Non possiamo scherzare coi ragazzi che vengono da noi per entrare seminario».
Il cardinale Gualtiero Bassetti, ha poi indirizzato il saluto al Papa. «Il nostro percorso sinodale – ha detto Bassetti – vuole camminare in sintonia con quello del Sinodo dei vescovi. È un’opportunità anche per le nostre Chiese in Italia. In ogni Chiesa particolare, infatti, “è veramente presente e opera la Chiesa di Cristo, una santa cattolica e apostolica”».
Mentre andiamo in stampa è ancora in corso l’Assemblea dei Vescovi e di certo quanto emergerà dai lavori sarà oggetto di attenta riflessione nelle singole diocesi e declinato poi nelle comunità parrocchiali, in movimenti e associazioni: il «santo popolo di Dio», come lo ha definito il cardinal Bassetti.
Roberto Comparetti
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