Dopo 80 anni rinasce la Via Crucis cagliaritana Il 16 marzo si snoderà per le vie del centro storico cittadino
Dopo 80 anni viene riproposta la via crucis cagliaritana. Era il 1933 quando l’allora arcivescovo Ernesto Maria Piovella decise di realizzare nei quattro quartieri storici della città le 14 stazioni delle via Crucis, in occasione del XIX centenario dalla morte di Cristo.
Per sei anni circa il rito è stato rinnovato con tantissimi cagliaritani che hanno sfilato per le strade della città.
Il conflitto mondiale ha però interrotto quella tradizione e le effigi in ghisa delle stazioni caddero in stato di abbandono, due andarono perdute durante i bombardamenti una delle quali fu recuperata negli anni ’50.
Nel 2003 Merisalvo Acciaro, commerciante di prodotti petroliferi con l’hobby della restaurazione, decise che fosse venuta l’ora di ridare lustro a quel patrimonio culturale rappresentato dalle stazioni sparse nel centro città. «Avrei voluto iniziare in quell’anno – afferma Acciaro – ma un incidente mi costrinse rinviare al 2004. Nel frattempo c’era stato il cambio dei vescovi con il saluto di monsignor Alberti e l’arrivo di monsignor Mani. Con alcuni amici abbiamo tentato di poter ripristinare l’antica via Crucis che nel frattempo ho iniziato a restaurare, lavoro terminato anche grazie al contributo del Comune di Cagliari».
Per una serie di circostanze solo di recente l’idea di ripristinare l’antico percorso cittadino della via Crucis si è potuta realizzare e, sia il Comune sia la Diocesi, hanno dato il loro assenso.
Così il 16 marzo, partendo dalla prima stazione davanti alla chiesa di santa Rosalia, in via Torino, rinascerà la via Crucis cagliaritana. Attraverso le stazioni dislocate in diversi punti del centro storico, tutte rigorosamente riportate agli antichi splendori dal lavoro di Merisalvo Acciaro, e il contributo diversi amici, sarà possibile ammirare la loro bellezza nel centro storico cittadino.
Dopo la chiesa di santa Rosalia l’itinerario passa a san Giacomo, san Domenico, san Cesello, san Mauro, il palazzo del Conservatorio della Provvidenza in piazza Indipendenza, il palazzo Arcivescovile, la chiesa di santa Croce, quella di san Giuseppe, la Madonna della Pietà e Monastero del santo Sepolcro, la chiesa di sant’Anna, quella di sant’Agostino, la chiesa del Sepolcro, per fare ritorno a santa Rosalia. L’undicesima stazione, andata distrutta nei bombardamenti del 1943, originariamente era ubicata sulla facciata della chiesa di sant’Anna e, solo negli anni Cinquanta, fu sostituita da una riproduzione, visibile all’angolo tra la via Azuni e la via sant’Efisio.
I cagliaritani più anziani forse ricorderanno quella via Crucis, che inizia e finisce a santa Rosalia, per una spiccata sensibilità francescana: sono stati loro che nel corso dei secoli hanno mantenuta viva la pratica tra i fedeli. Venerdì 16 marzo, dopo lungo tempo, la Via Crucis nel centro storico cittadino ritornerà in auge, entrando a buon diritto in quella serie di pratiche di fede che caratterizzano la fine della Quaresima in città e che culmina con i riti tipici della Settimana santa cagliaritana.
I. P.
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