Don Gigi Zuncheddu: «C’è sete di verità e giustizia» Dallo scorso gennaio il sacerdote svolge il compito di vicario giudiziale a Viana in Brasile

Don Gigi ZunchedduDomenica  si celebra la Giornata per le missioni diocesane. Don Gigi Zuncheddu lasciata la parrocchia di Poggio dei Pini dallo scorso gennaio è ritornato in missione in Brasile.

Con quale l’effetto?

«Con l’effetto del tempo che passa, sia per me sia per la realtà che vivo in Brasile. L’esperienza precedente mi ha regalato la familiarità della cultura e dell’ambiente. Ora vedo gli effetti del mercato globale, uniti ai rilevanti problemi sociali: sopravvivenza, assistenza sanitaria, approvvigionamento idrico, infrastrutture, diffusione della tossicodipendenza e della violenza in genere. Dal punto di vista ecclesiale, Viana è una diocesi dalle comunità di base ancora molto attive, che vive in mezzo alla gente semplice e che da questa è prevalentemente costituita. C’è grande impegno nella formazione teologica e pastorale dei laici, attraverso corsi a vari livelli (diocesi, area, settore, parrocchia). La sede vacante è amministrata da don Giuseppe Luigi Spiga, da dieci anni dono della diocesi di Cagliari. In precedenza, ho svolto la missione nella parrocchia di Bacuri, che si trova a poco meno di 300 km da Viana. Ora, invece, la mia attività si svolge nelle 27 parrocchie che costituiscono questa diocesi.

Quale è il servizio affidato, a chi si rivolge e come si svolge?

L’incarico di Vicario Giudiziale viene incontro in particolare alla richiesta di verità e giustizia dei fedeli separati e divorziati sulla validità o nullità del loro matrimonio fallito. L’appello di papa Francesco per una “Chiesa in uscita” è stato fatto proprio dalla diocesi di Viana che per questo ministero ha messo a disposizione delle comunità un sacerdote che non aspettasse in Curia ma andasse ad incontrare direttamente nelle parrocchie quanti (e sono tanti) si rivolgessero al Giudice ecclesiastico. Per realizzare la recente Riforma del processo di nullità matrimoniale, con l’essenziale collaborazione dei parroci, in questi pochi mesi mi sono dedicato a svolgere l’indagine pregiudiziale o pastorale di numerose cause, cioè ad ascoltare i coniugi separati, a volte divorziati civilmente e risposati o conviventi, a verificare con loro l’esistenza di presupposti per la presentazione al Tribunale Regionale dei documenti richiesti e del libello. Il fatto di lavorare prioritariamente nell’ufficio di istruzione per le nullità matrimoniali mi consente di seguire personalmente ciascuna causa dall’indagine pregiudiziale fino alla sentenza, realizzando, per quanto possibile, i criteri ispiratori della Riforma: celerità, semplicità e gratuità.

In questi primi mesi che idea ti sei fatto della pastorale giudiziale in quella zona?

La pastorale giudiziale qui ha le caratteristiche di una vera e propria azione capillare. Oltre alla prossimità verso i fedeli separati, l’Ufficio permanente di istruzione giudiziale offre momenti formativi ai coordinatori delle comunità di base, riuniti nei rispettivi consigli pastorali parrocchiali, sugli aspetti fondanti il matrimonio. Sono, infatti, i coordinatori, i catechisti, gli animatori di pastorale ad avere un contatto quasi quotidiano con i fratelli delle comunità. Molti di loro chiedono chiarimenti e suggerimenti su come superare la loro situazione matrimoniale non regolare. Questa situazione è comune a tutte le diocesi del Maranhão. Tuttavia, solo alcune di esse dispongono del servizio di pastorale giudiziale, per mancanza di operatori qualificati. Inizia a farsi strada l’ipotesi che diocesi vicine mettano in comune le figure giudiziali per le quali è prevista una specifica formazione in Diritto canonico.

Roberto Comparetti

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