Impagliazzo: divario tra migrazioni e percezione del fenomeno Il Presidente della Comunità di sant'Egidio a un convegno su informazione e migrazioni

impagliazzoDa oltre cinquant’anni a Roma, tra le stradine di Trastevere, nella comunità di Sant’Egidio si prega e ci si occupa dei poveri, della pace, del dialogo interreligioso ed ecumenico. Nella storia della Comunità, fondata nel febbraio del 1968 da Andrea Riccardi, la passione spirituale è diventata passione civile e sociale.

Negli anni Sant’Egidio è diventata ambasciatrice di pace in grado di risolvere casi difficilissimi dove la diplomazia internazionale non arrivava. «Alcune volte – racconta Marco Impagliazzo professore ordinario di storia contemporanea e attuale presidente di Sant’Egidio – abbiamo offerto una sponda diversamente irraggiungibile ma alla base del nostro agire c’è molta preghiera. In tutte le comunità, ormai sparse nel mondo, non esiste un’azione che non parta dalla preghiera e ogni mese facciamo un incontro di preghiera per la pace.

Come siete riusciti a trovare soluzioni di pace che sembravano irrealizzabili?

Nei paesi periferici del mondo dove siamo presenti abbiamo conoscenza della realtà e delle storie che ci raccontano, tocchiamo con mano la carne dolente di queste persone. Poi c’è la perseveranza, perché la pace non si ottiene in un giorno ma c’è un processo molto lungo e bisogna avere pazienza. Serve soprattutto molta riservatezza perché i colloqui avvengono per mesi e mesi a Sant’Egidio e fanno in modo che le parti in lotta si fidino di noi e che le questioni non vengano immediatamente messe davanti l’opinione pubblica ma soltanto quando si trova una soluzione. Lavorando in Africa per la pace in Mozambico nel 1992 abbiamo scoperto che i cristiani hanno un’energia di pace che devono spendere e mettere a frutto.

La stampa come racconta le migrazioni ?

L’Italia è il paese europeo in cui c’è maggior divario tra la percezione del fenomeno migratorio e la realtà…

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