Chi sono i miei fratelli e chi è mia madre? X Domenica del Tempo Ordinario (Anno B)
In quel tempo, Gesù venne con i suoi discepoli in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E’ fuori di sé».
Gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni». Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l’uomo forte; allora ne saccheggerà la casa.
In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «E’ posseduto da uno spirito immondo».
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».
Commento a cura di Fabrizio Demelas
Il vangelo di Marco è solo al terzo capitolo, ma Gesù si è già fatto conoscere molto bene: da una parte, lo segue una folla di sostenitori, primi fra tutti gli apostoli, dall’altra i primi nemici, i farisei, hanno già deciso di farlo morire. Ai farisei si aggiungono, nel brano che leggiamo, i suoi parenti, che lo giudicano un po’ fuori di testa, e gli scribi, che lo accusano di essere un indemoniato. Gesù replica ai parenti e risponde con facilità agli scribi. Ma nella sua risposta c’è qualcosa destinato a far discutere gli esegeti: Gesù dice che tutti i peccati saranno perdonati, salvo uno, il peccato di «chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo». Di che si tratta? Quale peccato è tanto grave da bloccare l’infinita misericordia di Dio? L’evangelista non spiega e gli interpreti, che pure hanno avanzato tante ipotesi, non si sono mai messi d’accordo.
Riprendiamo dall’inizio il Vangelo di Marco. La prima notizia su Gesù riguarda il suo battesimo e la presenza dello Spirito su di lui, al Giordano e nel deserto: l’evangelista mette tutta la sua missione sotto il segno dello Spirito. Poi Marco ci racconta di Gesù che predica e compie molti miracoli, guadagnandosi subito una grande fama, anche per il suo modo nuovo di interpretare le regole della tradizione ebraica e per i suoi gesti dirompenti, come mangiare con i pubblicani e i peccatori. Marco riporta anche le prime parole dirette di Gesù: «Convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1,15). Qui, però, il testo greco dice «metanoeìte kaì pistèuete en tō euangelìō», suggerendo qualcosa di diverso: Gesù chiedeva a chi lo ascoltava, tutti ebrei credenti, una «metanoia», cioè un profondo cambiamento di mentalità per accogliere il lieto annuncio che era venuto a portare tra gli uomini. La sua predicazione sollecitava un rinnovamento radicale nel modo stesso di credere e chiamava a un’adesione diversa dall’osservanza più o meno formale delle regole. Questo è, secondo Marco, il suo primo annuncio, frutto dello Spirito che era in lui. Il peccato imperdonabile, la «bestemmia», potrebbe essere, allora, quello di sottrarsi al cambiamento di mentalità che Gesù richiede, di sottrarsi al rinnovamento della vita che lo Spirito suscita in chi lo segue. In effetti, accogliere Gesù e la sua predicazione significa, oggi come un tempo, vivere una nuova dimensione: è la dimensione dell’umano rivelata e incarnata da Gesù, l’umano secondo il progetto del Padre.
Chi rifiuta questo annuncio di Gesù, il Figlio, chi sceglie di non cambiare, si sottrae a questa novità, sottraendosi alla nuova relazione con il Padre e respingendo, così, l’opera dello Spirito. Il perdono non ha più spazio.
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