Capoterra ha la nuova chiesa dedicata a san Francesco Una casa del Signore che accoglie tutti
Un giorno che resterà nella storia di Capoterra: la dedicazione della nuova chiesa a san Francesco d’Assisi. Domenica la celebrazione presieduta dall’arcivescovo, Arrigo Miglio, e una comunità che si ritrova per fare festa: una nuova casa del Signore che accoglie tutti.
In molti così parlano della chiesa fortemente voluta e il cui iter è iniziato con il terreno donato nel lontano 1964 dai fratelli Bayre.
La chiesa di san Francesco, sorge nella zona est di Capoterra, al centro di un rione popolare, e viene aperta al culto dopo il rito della dedicazione.
La nuova chiesa sarà però succursale di quella di sant’Efisio, e non sarà quindi, almeno per il momento, la quarta parrocchia del territorio.
La comunità, guidata dal 2011 da don Sandro Zucca, si è preparata a lungo per questo storico avvenimento.
Tra febbraio e aprile dell’anno scorso, in previsione dell’apertura, si sono tenute quattordici catechesi guidate da altrettanti sacerdoti, che hanno proposto i diversi aspetti che devono caratterizzare una comunità ecclesiale.
La parrocchia, secondo don Sandro, ha accolto questo momento «con grande e immensa gioia. È ormai tanti anni che la comunità attende questo evento e ora lo vede finalmente realizzato. Si pensi che il terreno è stato donato alla parrocchia tra il 1964 e il 1965 da due donne anziane e nubili e dal loro fratello, con l’intento di edificare una chiesa nuova a Capoterra. Già in quegli anni si avvertiva infatti l’esigenza di avere uno spazio di culto più ampio rispetto alla storica chiesa parrocchiale di sant’Efisio».
Il percorso che oggi giunge al termine ha visto prima l’edificazione su quel terreno di una cappella a servizio del rione popolare, sorto grazie ai finanziamenti americani nell’immediato dopoguerra.
Si trattava di uno spazio di culto per quanti risiedevano in quella zona di Capoterra.
«L’idea di dedicare la nuova chiesa a san Francesco d’Assisi – conferma il parroco – poggia anche sulla popolarità e sulla semplicità di quel rione, oggi pienamente integrato all’interno del centro urbano».
Quanto poi alle celebrazioni che verranno trasferite all’interno della nuova chiesa don Sandro è certo che questa nuova disponibilità sarà di grande aiuto alla comunità. «Sicuramente – conclude il parroco – avere a disposizione una chiesa più ampia per le attività parrocchiali è un grande dono. La parrocchia di sant’Efisio, in questo complesso, avrà a disposizione anche dei nuovi locali che verranno utilizzati per le finalità pastorali».
La celebrazione di domenica sarà dunque il culmine di un percorso avviato mezzo secolo fa, che ha visto i capoterresi impegnarsi per avere uno spazio più adeguato alle mutate necessità della comunità, quadruplicata nel corso degli ultimi anni e quindi con il bisogno di «una casa più grande che possa accogliere tutti», come molti oramai definiscono la chiesa di san Francesco di Capoterra.
Alle 16 di domenica l’Arcivescovo, con accanto numerosi sacerdoti di Capoterra e della forania, insieme ai presbiteri originari e a quelli che hanno prestato il loro servizio nella comunità, saranno radunati intorno alla nuova Mensa del Signore.
A. P
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