Santa Croce: inaugurato un nuovo centro d’accoglienza La struttura della Caritas è il segno visibile del Giubileo della Misericordia

Santa Croce 2Un prezioso dono frutto dell’Anno giubilare della Misericordia. Il Centro di accoglienza Santa Croce è stato finalmente inaugurato nello storico quartiere di Castello a Cagliari.

Ospitato in un edificio della chiesa diocesana rappresenta il compimento concreto dei valori espressi da papa Francesco nel corso del Giubileo. «La Chiesa locale – precisa il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai – ha voluto in questo modo imprimere questo segno nell’anno giubilare della Misericordia, perché la comunità di Dio vive la sua dimensione di fraternità nelle azioni quotidiane. Sono diverse le destinazioni previste oltre a quella dell’accoglienza dei senza tetto, nel corso dei mesi invernali sino ad aprile. Saranno ospitate al suo interno tutte le attività legate alla cosiddetta finanza etica. Le persone infatti hanno bisogno di avere l’opportunità di accesso al credito. Mi riferisco all’antiusura che consente di evitare la deriva di chi è sovra-indebitato, delle famiglie, ma anche delle cosiddette imprese familiari».

Il prestito della speranza poi, non rappresenta soltanto un modello solidale ma anche un intervento di finanza etica a favore delle famiglie. Don Marco, al riguardo, spiega che per quanto riguarda «il microcredito siamo i primi in Italia come numeri, ma anche, devo dire, siamo tra i primissimi anche sul fronte della restituzione. Questo significa che il nostro tessuto comunitario ha voglia di lavorare».

I locali di Santa Croce ospiteranno anche il centro studi, una sala di formazione e per incontri.

Troverà poi spazio l’ufficio che accompagna le cosiddette etnie minoritarie. «Il popolo di bambini Rom, presente sul territorio – ha detto don Marco – è fatto di piccoli Gesù che vivono marginalità e che invece hanno bisogno di tutta la nostra attenzione. Il Signore è venuto in mezzo a noi per partire dagli ultimi e non perdere nessuno».

L’impegno della Chiesa di Cagliari verso più deboli continua a essere concreto.

Maria Luisa Secchi

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