Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale Messaggio dei Vescovi sardi in vista della Settimana sociale
Pubblichiamo il testo integrale del Messaggio che i Vescovi della Sardegna hanno reso noto in vista della Settimana sociale.
Siamo ormai prossimi alla celebrazione della 48ma Settimana Sociale dei cattolici italiani, sul tema «Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo, solidale».
Essa si terrà a Cagliari dal 26 al 29 ottobre, e ciò sollecita noi cattolici della Sardegna a riflettere con ancor più attenzione sul significato del lavoro e sulle modalità con cui viviamo i grandi e complessi problemi ad esso collegati.
Noi Vescovi, per la responsabilità pastorale verso le nostre Chiese, vogliamo perciò richiamare tutti a non perdere questa occasione: anche noi possiamo contribuire ad «aprire processi» (EG 222-225) positivi utili a superare i problemi spesso drammatici del mondo del lavoro e ad affrontare con speranza le prospettive future.
Non è la prima volta che invitiamo a questa fatica. A pochi mesi dal pellegrinaggio di papa Francesco a Bonaria nel settembre 2013, vi abbiamo indirizzato la Lettera pastorale «Un cammino di speranza per la Sardegna» su alcuni urgenti problemi sociali e del lavoro, e da allora abbiamo continuato ad accompagnare premurosamente l’evoluzione delle tante situazioni di crisi che purtroppo periodicamente si ripresentano nelle diverse realtà industriale, agro-pastorale e in tutti gli ambiti lavorativi della nostra Regione.
Come cristiani non possiamo dimenticare che il lavoro è sempre al servizio dell’uomo e non il contrario, e che la dignità della persona umana, che passa anche dal lavoro, non è mai calpestabile.
L’impegno della Settimana sociale è già iniziato in quest’anno di preparazione: anche nelle nostre diocesi si sono svolti sei incontri, con importanti contributi di persone competenti e appassionate.
Esso dovrà continuare anche dopo il convegno di Cagliari.
Vogliamo aprire lo sguardo non tanto ai numeri e alle statistiche, ma alle persone, alle vite concrete, alle speranze oltre che alle delusioni, con attenzione alla dignità di ognuno e alla solidarietà, prendendo coscienza delle presenti criticità, a partire dalla allarmante situazione della disoccupazione giovanile, ma anche guardando con attenzione alle esperienze lavorative e alle buone pratiche esistenti e dando nuovo impulso a risorse come l’artigianato, l’agricoltura, il turismo, per contribuire a trovare nuove strade e proporre all’intera società italiana una direzione di marcia che porti a superare la crisi in cui essa versa da troppi anni.
Chiediamo a tutte le nostre Comunità cristiane, a tutte le persone di buona volontà e in particolare a chi ha doveri istituzionali, di aprirsi concretamente a questo impegno e di accompagnare con responsabilità, nella preghiera e nella riflessione, la Settimana sociale dei cattolici italiani, perché anche la nostra Chiesa di Sardegna, collaborando responsabilmente al progetto originale di Dio Creatore (cfr Gn 2,8 ss), concorra a realizzare il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale.
Affidando questo nostro cammino di ricerca e di rinnovamento all’intercessione di Nostra Signora di Bonaria e dei nostri Santi, chiediamo per ciascuno e per ogni famiglia la benedizione del Signore.
I Vescovi della Sardegna
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