Riscoprire il cammino di Sant’Efisio. Noi camminiamo in Sardegna: tradizione, fede e incontro Dal 1 al 4 ottobre, 25 camminatori hanno ripercorso il Cammino di Sant'Efisio, un viaggio tra spiritualità e accoglienza che va oltre il trekking, rinnovando il legame tra tradizione e cultura sarda
Dall’1 al 4 ottobre si è svolta la terza edizione di “Noi camminiamo in Sardegna”, progetto promosso dall’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, che incarna un modello di turismo lento, esperienziale e sostenibile, imperniato su un’originale ed efficace fruibilità dei cammini di Sardegna e delle destinazioni di pellegrinaggio.
L’impegno della Chiesa sarda nei cammini religiosi
Anche la chiesa sarda ha intravisto nei cammini un interessante ambito di impegno pastorale. Il 20 gennaio 2022 è stato siglato un protocollo di intesa con la Regione Sardegna, avente come oggetto la valorizzazione e la promozione dei cammini religiosi per il rilancio del turismo religioso e culturale.
In particolare, col suddetto protocollo, si intende incoraggiare e valorizzare alcuni itinerari attraversati dai pellegrini nel corso dei tempi, segnati da una profonda identità cristiana. L’obiettivo è contribuire alla valorizzazione di un rinnovato processo di crescita umana, spirituale, culturale e sociale.
La settimana della manifestazione
Durante la settimana dedicata alla manifestazione, gruppi di giornalisti, travel blogger, guide turistiche ed escursionistico-ambientali, foto-video reporter, tour operator e camminantes hanno camminato contemporaneamente su itinerari selezionati e distribuiti in tutte le aree territoriali della Sardegna.
Un gruppo di 25 persone ha vissuto l’esperienza del cammino di Sant’Efisio, che consente di percorrere tutto l’anno l’itinerario di 70 chilometri, compiuto dal 1657, dal primo al 4 maggio, da migliaia di fedeli in processione da Cagliari a Nora (e ritorno), per sciogliere il voto al santo.
Fede e memoria nel cammino di Sant’Efisio
La fede, la devozione e la custodia della memoria delle comunità, delle istituzioni e di tutti gli operatori coinvolti nel cammino di Sant’Efisio rappresentano la condizione necessaria affinché esso si distingua da qualunque altro percorso di trekking.
Chi si è messo in cammino, nei quattro giorni della manifestazione, ha raggiunto Nora non semplicemente con lo scopo di visitare siti di interesse naturalistico, culturale, artistico e religioso, ma per immergersi in veri e propri luoghi di vita, autentici e accoglienti, capaci di trasmettere valori umani e spirituali.
Accoglienza e convivialità nei paesi
Partendo dalla chiesa di Stampace, dopo un momento di ascolto e preghiera, i camminantes hanno raggiunto Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula, accolti dai sindaci, dai parroci e dalle comunità, per un momento di preghiera e convivialità.
Così si è espresso uno dei giornalisti giunti a Nora il 4 ottobre: «Il cammino di Sant’Efisio dimostra come siano soprattutto le relazioni ad arricchire l’esistenza e a garantire la conservazione e la trasmissione del patrimonio di fede, storia, cultura e tradizioni che le comunità imparano a condividere con tutti, a prescindere dalle loro convinzioni religiose».
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