Le sfide del Conservatorio di Cagliari. Intervista al vicedirettore Castaldo

Il Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari, con oltre 70 anni di storia, rappresenta una delle istituzioni musicali più importanti in Italia. Nonostante le difficoltà che la musica, in particolare quella classica, sta affrontando nel panorama culturale contemporaneo, l’istituto ha adottato strategie innovative per mantenere il suo ruolo di riferimento culturale a livello locale e non solo.

Per il vicedirettore, Angelo Castaldo «una delle principali sfide è attrarre nuovi studenti – afferma – considerando che il Conservatorio non fa parte dell’istruzione obbligatoria. Tuttavia, l’istituto ha lavorato per espandere la propria offerta formativa e creare un dialogo attivo con le scuole del territorio. Importanti collaborazioni sono state stabilite con scuole civiche e licei musicali in diverse città sarde come Nuoro, Oristano e Cagliari». «Inoltre – precisa – un progetto innovativo prevede il coinvolgimento delle elementari, per avvicinare i giovani alla musica sin da piccoli e far conoscere strumenti meno noti. Queste hanno avuto risultati concreti, come dimostra l’aumento delle iscrizioni, soprattutto in settori musicali che rischiavano di scomparire».

Il Conservatorio si distingue anche per le sue dimensioni, con circa novecento studenti e più di cento docenti è il quinto a livello nazionale.

«Questo risultato – prosegue – è frutto di un lungo percorso di crescita, che ha visto l’istituzione trasformarsi da liceo musicale a punto di riferimento nazionale, grazie anche alla presenza storica di docenti di fama internazionale». L’offerta formativa del Conservatorio si è arricchita ulteriormente nell’ultimo anno accademico, con l’introduzione di due novità rilevanti: il biennio di musicoterapia, il primo in Sardegna e tra i pochi in Italia, e un master di secondo livello dedicato alla musica contemporanea.

«Queste nuove proposte – dettaglia Castaldo – dimostrano l’impegno dell’istituto nel rispondere alle esigenze formative moderne, abbracciando ambiti diversi e innovativi. Guardando al futuro stiamo inoltre sviluppando nuove opportunità per gli studeniniziative ti, in particolare con l’attivazione di dottorati di ricerca, che rafforzeranno ulteriormente il legame con il mondo universitario».

«L’educazione musicale, con la sua costante ricerca della perfezione – conclude il vice direttore – sviluppa nei giovani qualità come la curiosità, l’apertura mentale e la disponibilità ad affrontare nuove sfide. In questo modo, il Conservatorio di Cagliari non solo preserva e promuove il patrimonio musicale, ma contribuisce a creare una generazione futura consapevole e preparata».

MARIA LUISA SECCHI

Kalaritana – Avvenire di domenica 22 settembre 2024

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