Le poesie danno nuova vita ai campi parrocchiali

Il 1 dicembre a San Paolo la presentazione dell’ultimo libro di don Antonio Ibba

Le poesie danno nuova vita ai campi parrocchiali.

La vena poetica è ereditaria. Don Antonio Ibba, salesiano,   ha il vezzo del versificare, scrivere poesie, abilità che gli ha trasmesso il nonno.

«Scrivere in versi – dice – è un modo per mostrare se stessi, per manifestare dei sentimenti, come accade per la musica e per l’arte. Ho iniziato molti anni fa e ho già dato alle stampe tre volumi, il quarto lo presentiamo il 1 dicembre nel salone parrocchiale di San Paolo e, come gli altri, ha lo scopo di raccogliere fondi per sistemare i nostri campi dell’oratorio, che hanno necessità di interventi urgenti».

Una passione e un dono, quelli di don Antonio, con il tempo diventati veicoli attraverso i quali aiutare la comunità parrocchiale, e i giovani in particolare, che hanno nell’oratorio un riferimento fondamentale nella crescita. 

«Scrivere – racconta – è una attività che hai dentro, per tradizione familiare, portata avanti come un bisogno, cosi come gli artisti. Ho raccolto il materiale che negli anni avevo prodotto e li ho messi sui libri. Le poesie non hanno un ordine preciso, sono versi che mi sono venuti fuori e li ho proposti. L’intento non era certo quello di realizzare chissà quale opera letteraria ma soltanto mettere a disposizione ciò che avevo prodotto per sostenere le necessità della parrocchia, in questo ultimo caso per l’oratorio».

Dentro ai versi è possibile leggere il mondo di don Antonio, il suo cammino, le sue origini e, da buon salesiano, le esperienze vissute con i ragazzi. 

«C’è una sorta di introspezione attraverso questi versi – dice – e certe emozioni non si riescono a raccontare ma solo trasmettere attraverso la poesia, strumento questo che è decisamente differente rispetto al parlare».

Il 1 dicembre la serata di presentazione sarà scandita dalla lettura dei versi, con accompagnamento musicale e la proiezione dei testi su uno schermo, per facilitare la comprensione a chi sarà presente nel salone parrocchiale. «Foglie d’autunno», questo il titolo del quarto volume del sacerdote salesiano.

«In tutti e quattro i volumi – conclude don Antonio – appare una frase che per me è più che mai vera: “Si scrive per se stessi  e per gli amici”. Comporre, dipingere hanno come scopo quello di gratificarti, per renderti conto di essere capace di esprimere qualcosa a te stesso e chi ti sta attorno».

Le poesie danno nuova vita ai campi parrocchiali.

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