Una «sentinella» vigila sui poveri di Is Mirrionis

Nella parrocchia di Sant’Eusebio è stato aperto un Centro d’Ascolto

Un «Centro d’ascolto Caritas» nel cuore del quartiere di Is Mirrionis.

Una nuova mano tesa verso i mille volti di vecchie e nuove povertà, ma soprattutto  occhi, cuore e teste pronti a sintonizzarsi con le storie difficili di uomini, donne e giovani che chiedono aiuto, non solo economico.

È stato aperto nella parrocchia di Sant’Eusebio per rispondere e accompagnare i residenti di una zona della città dove non mancano le emergenze. 

Dopo una serie di incontri preparatori con i responsabili della Caritas diocesana, 15 persone – impiegati,  ex dipendenti pubblici, professionisti, pensionati – hanno messo in funzione il Centro d’ascolto  che porta il nome di «Don Giuseppe Cadoni», scomparso due anni fa, quinto della serie di sette parroci  che hanno guidato la comunità nei suoi 64 anni di storia.

L’idea di un servizio strutturato per i poveri è venuta a don Davide Meloni, il nuovo parroco che  fin dalle prime settimane a Sant’Eusebio (settembre 2021) ha visto infoltirsi la schiera di disoccupati, persone in difficoltà non solo economica, vedove, coniugi separati, che si rivolgevano alla parrocchia.

Con richieste  complesse, richiedenti risposte professionali: contro l’usura,  su percorsi sanitari, prestiti, recupero e prevenzione tossicodipendenze, assistenza legale.

«Ho parlato di questo mondo del bisogno con don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana, per chiedere – dice don Davide –  suggerimenti e consigli su un problema che ha tanti risvolti: educativi, familiari, sociali e pastorali che non potevano lasciare indifferente la parrocchia».

Una «sentinella» vigila.

La risposta pratica è arrivata  dopo qualche mese: aprire un nuovo centro d’ascolto Caritas.

«Abbiamo  fatto un percorso di formazione con  alcuni dirigenti Caritas – dice  Adriano Maxia, 66 anni, ex direttore amministrativo scolastico, coordinatore del gruppo operativo del centro “Don Giuseppe Cadoni” – per imparare il mestiere di informatore, ma soprattutto di ascoltatore».

Nel centro la vera professionalità è mettersi sulla stessa lunghezza d’onda  di quanti chiedono aiuto e riuscire a coglierne i bisogni, per poi indirizzare i richiedenti aiuto  verso gli specialisti in grado di risolvere  con professionalità i problemi evidenziati. 

«Il nostro centro d’ascolto, aperto due volte la settimana (mercoledì e sabato dalle 10 alle 12), non è un’isola, ma  – aggiunge Maxia – inserito nella dinamica parrocchiale, con i gruppi e le associazioni, con una collaborazione speciale  con la Conferenza vincenziana sant’Eusebio».

Il Centro è una «sentinella» in più che vigila sui poveri di Is Mirrionis. 

Mario Girau

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